• gr 200 seppie
• gr 400 malloreddus (gnocchetti sardi)
• gr 200 zucchine
• gr 10 vernaccia
• gr 15 cipolla tritata
• gr 4 aglio tritato
• gr 4 prezzemolo tritato
• gr 30 olio extravergine di oliva
Mettere una padella capiente sul fuoco, versare la metà dell’olio extravergine di oliva e scaldare bene, aggiungere aglio e cipolla e versarvi le seppie, tagliate precedentemente a listarelle sottili, far rosolare. Bagnare con la vernaccia e lasciare evaporare. Nella stessa padella versarvi le zucchine, tagliate precedentemente a fiammifero facendo in modo di utilizzare solo le parti esterne, girare bene e aggiungere il resto dell’olio. In una pentola fare cuocere i malloreddus in acqua bollente, dopodiché scolare, versarli nella padella e saltarli.
Spolverare con prezzemolo tritato e servire ben caldo.
I malloreddus, definiti anche gnocchetti sardi, sono senz’altro la più classica delle paste sarde. Hanno la forma di conchiglie rigate lunghe da circa 2 cm in su, fatti di farina di semola ed acqua. Da sempre i malloreddus sono stati il piatto tradizionale più preparato in Sardegna in tutte le occasioni più importanti, sia nelle feste e nelle sagre paesane, sia durante i matrimoni. Il termine malloreddus vuol dire vitellini che deriva dalla forma assunta dagli gnocchi durante la fase di preparazione.
La particolare composizione delle carni della seppia, con il suo basso contenuto in carboidrati, determina un minimo aumento della glicemia post-prandiale, garantendo così un miglior funzionamento dell’insulina durante i processi digestivi.